La Linea 19
Mettetevi comodi. Oggi facciamo insieme un viaggio.
La linea 19 , che parte da Piazza Risorgimento e attraversa la città fino a Piazza dei Gerani, è la più lunga linea tramviaria romana (circa 14 km) e interseca quasi tutte le altre linee di tram lungo il suo tragitto.
Mi sono accorta che a volte nel percorso di un mezzo pubblico si celi anche un percorso di vita, un tratto (o una tratta) di esperienze umane che rimangono fissate sui muri dei palazzi, nelle insegne dei negozi, sugli adesivi sbrecciati dei pali della luce, sui semafori e sulle strisce pedonali. Facevo recentemente questa considerazione, seduta su uno di qui sedili scomodi e scivolosi, che d’ inverno, quando il conducente frena (e a Roma una frenata è davvero una frenata che si rispetti) se porti un cappotto dalla fodera un po’ scivolosa, ti ritrovi direttamente sulle ginocchia di una segretaria in tailleur o di un nonno che legge il Messaggero. Questo tram fa parte della mia vita da circa 23 anni, con la sua quiete cigolante mi ha accompagnata tante volte all’università, ha ascoltato mute litanie di mantra scaramantici perché gli esami andassero bene, con lo stomaco grande come uno spillo, la testa chiusa in una morsa dolorosa. Ha visto i miei sorrisi di teenager con le orecchie tappate da cuffiette prima e auricolari poi, trasformarsi in rughe d’espressione. Mi ha accolta con un walkman e poi un iPod, ha ascoltato Led Zeppelin e Pink Floyd negli anni della rabbia, per poi tramutarsi in dolci e morbide melodie per acquietare gli anni dello stress. Ha letto i miei libri, le riviste in inglese del periodo delle traduzioni, i giornali in quelli di fame di informazione. Ha visto i floppy disc della tesi, ha aspettato che i gettoni diventassero ricariche e le ricariche contratti. Ha accarezzato le facciate dei palazzi di valle Giulia baciate dal tiepido sole di gennaio, comprimendomi e sballottandomi tra altri studenti con le cartelle da disegno più grandi di loro e i tubi con dentro i lavori da mostrare a professori annoiati e distratti.
Ha preso la rincorsa davanti alla Galleria nazionale d’arte moderna, si è arrampicato davanti allo zoo (ora bioparco) per farmi leggere la scritta che testimonia che anche Michelangelo pensava che qualcosa bruci e arda quando hai una passione nel cuore. La mia prima radio era lì, due traverse dopo. Casualità. Passione ancora. Le mie amicizie più care vivono lungo il percorso di questo tram e i luoghi della mia città che porto nel cuore si affastellano lì gli uni attaccati agli altri.
Le sue curve e gli scossoni sono conferme, il suo tragitto con ogni tempo, ha odori e suoni che conosco da sempre. C’è così tanto di me su quella linea che a volte salgo solo per raccogliere dei pezzi che avevo perduto per strada. E li ritrovo esattamente lì, dove li avevo dimenticati.