Speaker per Caso
Voleva fare la traduttrice Laura Antonini, oggi conduttrice radiofonica tra le più apprezzate e al timone, insieme a Rudy Zerbi, del morning show formato weekend Rudy e Laura. Ma dopo l’esordio negli anni ‘90 sul canale cult Magic TV, un’ospitata a Radio Spazio Aperto, intervistata da Federica Elmi (ora tra Le lunatiche di Rai Radio2, ndr), le ha cambiato la vita: «In quel preciso istante ho capito che volevo fare la speaker ».
Da lì si sono susseguiti demo, provini e porte chiuse. Poi l’esordio su radio M100, una parentesi a Bravo Radio2 su Rai Radio2 e finalmente la chiamata di Radio Deejay.
Com’è andata?
Ho mandato un demo a febbraio 2004. Dopo pochi giorni mi ha chiamata Linus per un colloquio. Ho prenotato un treno e sono andata a Milano. Abbiamo chiacchierato un po’, si è dimostrato interessato al mio lavoro ma mi ha detto che non c’era possibilità di inserimento.
E tu?
Tornata a Roma ho deciso di scrivergli un’e-mail molto accorataper paura che si dimenticasse di me. E ho ricevuto il primo contratto, di tre mesi, per una sostituzione estiva. Ero così poco fiduciosa che presi una stanza in subaffitto, da studente in vacanza, solo per il periodo stabilito. Non pensavo al rinnovo, che invece arrivò. Così mi ritrovai col lavoro, ma senza casa. Da allora sono passati 17 anni di amore tra me e Radio Deejay.
Per le donne è più difficile imporsi in questo campo?
Ci sono tante colleghe brave e credibili in fasce orarie interessanti. Stiamo abbattendo il muro della presenza femminile in radio, perché siamo ostinate e non ci facciamo abbattere dagli ostacoli. Alcune emittenti hanno puntato su personaggi tv e web. Ma l’esperimento non sempre è riuscito. I volti televisivi, avendo già esperienza di conduzione, si sono inseriti meglio rispetto ad alcuni youtuber. Perché il lavoro in radio richiede tempi e tecniche specifiche, oltre alla cultura musicale. È giusto sperimentare, comunque. Poi dipende molto dal personaggio: c’è chi viene da un altro settore ma ha comunque talento e impara velocemente.
Sta impazzando il social ClubHouse. Che cosa ne pensa?
È una novità assoluta, oltre che un’opportunità immensa per confrontarsi con persone di tutti i settori della comunicazione. Spesso mi infilo in alcune room per approfondire argomenti che non mi appartengono: se ben moderata, una stanza può essere parecchio interessante.
Il primo viaggio in treno nel post Covid-19?
Sarà a Milano. Non ho avuto necessità di andarci per lavoro, quindi sono mesi che non mi sposto da Roma nel rispetto delle regole per contrastare la pandemia. Ma spero di rivedere presto i miei colleghi: mi manca l’aria che si respira nella sede centrale di Radio Deejay. Prima ci andavo molto spesso e il treno ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore.
G.B.