Cosa resterà di questi anni Dieci: la playlist da Lady Gaga ad Achille Lauro
Gli anni dieci del Duemila sono quasi terminati, sembra niente, ma un decennio lascia sempre qualche traccia, porta sempre qualche cambiamento. Questo accade anche nella musica per quanto, è ovvio, il gusto personale la fa da padrone per ognuno di noi, però ci sono correnti di innegabile forza che, gusto personale o meno, non possiamo trascurare.
Questi anni sono stati anche quelli dell’avvento di Spotify (lanciato alla fine del 2008), che di classifiche ne produce senza sforzi e basandosi su quello che agli inizi del Duemila non avremmo nemmeno potuto immaginare, la forza dei clic degli utenti. E se vox populi vox dei, scopriremo che le 5 cantanti più ascoltate del decennio a livello mondiale, tramite le statistiche Spotify, sono: Ariana Grande, Rihanna, Taylor Swift, Sia e Beyoncè. I 5 cantanti uomini invece: Drake, Ed Sheeran, Post Malone, Eminem e The Weeknd.
Per quanto riguarda casa nostra, uscendo per un attimo da Spotify, molti sono i nomi emersi in questa decade. Alcuni di loro erano vecchie conoscenze, che nel corso del tempo sono cresciute ed hanno raggiunto una enorme maturità artistica, basterà citare Vasco, Jovanotti, Tiziano Ferro e Cesare Cremonini. Altri sono figli artistici di questo millennio come Calcutta, Coez, Brunori Sas, Salmo, Marracash, Ultimo, The Giornalisti, Achille Lauro, Elodie. E poi il lunghissimo filone della Trap.
Ma se proprio dovessimo buttar giù una scaletta? Non si fa, niente è universale certo, ma se sotto coercizione dovessimo fare un po’ di nomi e titoli?
I feel it coming – The Weeknd (2016). Un giovane che ha in sé tutta l’esperienza di un passato sia recente che remoto e la trasforma in ritmo e gioia all’ascolto.
Flames – David Guetta – Sia (2018 ). Accoppiata vincente, musica e voce oltre i limiti delle possibilità umane.
Rolls Royce – Achille Lauro (2019). Compreso o meno, il talento.
Thinking out loud – Ed Sheeran (2014 ). Il tubino nero della musica, sta bene ovunque.
Il più grande spettacolo dopo il big bang – Jovanotti (2011). Lo show è qui.
Shallow – Lady-Gaga Bradley Cooper (2018). Gossip, Oscar, talento e cinema, serve altro?
Get lucky – Daft Punk(2013). Se restate immobili con questa canzone o insensibili all’album che la contiene, forse siete sassi.
Rolling in the deep – Adele (2010). Ciao a tutti.
A sky full of stars – Coldplay (2014). C’è ancora qualcosa da dimostrare?
E quasi fuori tempo massimo, con un’entrata in scivolata a fine 2019, arriva il pezzo nuovo di Brunori Sas, carico di sentimenti e lacrime inaspettate (si intitola: Per due che come noi e non può lasciarci indifferenti).
Canzoni in ordine sparso, senza filo logico, solo sul filo delle emozioni che hanno suscitato al momento del primo o del milionesimo ascolto in cuffia sui mezzi pubblici o al supermercato, spingendo frettolosamente un carrello o noi stessi, o un’automobile in mezzo al traffico, che quello sì che è cresciuto in questi anni. Cantando sottovoce o a squarciagola, sperando di non essere ascoltati dai vicini. Cosa porteremo con noi di questi dieci anni di musica lo sapremo davvero solo quando saranno passati da un bel po’.
(E voi quali canzoni aggiungereste?)