Senza Facebook chi si ricorda del tuo compleanno?
Ore 7.30, Francesco (nome di fantasia) esce di casa per andare al lavoro. Oggi avrà una giornata particolarmente densa di impegni e appuntamenti, oggi è anche il suo compleanno e teme di non farcela a rispondere ai messaggi di auguri che come ogni anno si aspetta di ricevere tramite Facebook.
Così la sera prima, sapendo ciò che lo attende e anche un po’ affascinato dall’idea di capire quanti ricorderanno la data senza il reminder, oscura la sua data di nascita sul social network. Alle 8 del mattino ha già ricevuto gli auguri di suo fratello e dei suoi genitori. Entro l’ora di pranzo quelli di un paio di amici di vecchia data. Ma poi tutto si ferma. Mancano molte persone all’appello, persone che precedentemente sembravano fare a gara per essere presenti con un messaggio in bacheca.
Cosa succede? Qualche anno fa il fenomeno è stato ampiamente analizzato. Facebook detiene il “predominio” degli auguri di compleanno. Sembrerebbe una cosa banale, ma riceverne a pioggia gratifica gli utenti, che sarebbero così più portati all’interazione. I dati confermano che fare gli auguri a qualcuno rappresenti la prima forma di interazione sul social network per molti iscritti. In realtà, per gli account un po’ più corposi a livello di seguaci, il giorno del compleanno si trasforma in un balletto di notifiche, like e risposte piene di emoji di baci e cuoricini, in un crescendo frenetico e a volte un po’ angosciante, nell’ansia di aver dimenticato qualcuno. È lì che subentra alla fine un teatrale “grazie a tutti, siete in molti e non riuscirei mai a rispondere singolarmente ad ognuno di voi” che ha il sapore di un bel niente, ma che mette parzialmente a posto la coscienza del festeggiato.
L’alternativa sarebbe quella di passare la giornata col naso appiccicato allo schermo, in una forma non proprio idilliaca di festa. Il fatto è che Facebook ci indirizza verso una determinata genere di comportamento. “Fai gli auguri” diventa un’intimazione più o meno sottintesa che difficilmente si riesce ad ignorare. In un’epoca in cui abbiamo perso quasi del tutto l’abitudine a telefonare, (e non ci ricordiamo nemmeno un numero a memoria) lui ci offre la certezza di non fare brutta figura e un posto dove lasciare il segno del nostro passaggio.
Comodo no? Alle 19 il nostro Francesco si accorge che gli amici che si sono ricordati di festeggiarlo si contano sulle dita di una mano, i suoi colleghi lo hanno praticamente ignorato, così come i cugini ed un paio di zie precedentemente immancabili. L’esperimento non è stato gratificante per l’ego, come potevamo immaginare.Meno male che tra poco arriva Natale, quello è un compleanno che celebriamo e condividiamo (quasi tutti) senza bisogno che Facebook ce lo ricordi.